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Intervista a Roberto Parodi 

Roberto Parodi è uno specialista del settore, in quanto segretario del Fai (Frontalieri Autonomi Intemeli).
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In quanto esperto, pensa che la crisi legata al coronavirus abbia portato a grossi cambiamenti per quanto riguarda i lavoratori o studenti transfrontalieri?

Il coronavirus ha creato non pochi problemi ai lavoratori italiani frontalieri. La prima ondata e il conseguente lockdown ha visto la perdita di posti di lavoro da parte dei nostri connazionali. In particolare coloro che lavoravano tramite agenzia interinale, contratti a tempo determinato e stagionali. A fine 2019 erano 7500 gli italiani frontalieri che lavorano nel Principato di Monaco e in Francia. Oggi si stima una perdita 2000 posti di lavoro. Le persone con contratto a tempo indeterminato hanno ottenuto da parte dello stato monegasco una sorta di disoccupazione, invece per quanto riguarda gli interinali o gli stagionali non hanno diritto a niente e purtroppo sono veramente molte le persone che si sono trovate in questa situazione: senza lavoro e senza alcuna forma di reddito. 


Come sono stati vissuti dagli italiani i provvedimenti che sono stati presi durante le due ondate di virus?

La seconda ondata ha creato anche problemi alle frontiere seguito alle autocertificazioni. In particolare si sono create code seguito ai controlli. Code che sono arrivate anche a due ore di attese per attraversare il confine. Al momento la situazione è migliorata, dopo che la nostra associazione si è battuta per migliorare la situazione contattando direttamente l’ambasciata. Non da sottovalutare anche l’ansia che si è generata sulla paura dei contagi per chi lavora a contatto con i colleghi e la diversità di trattamento se si viene contagiati in Italia o in Francia (se ciò avviene nel principato di monaco si è retribuiti completamente, diversamente si perdono tre giorni lavorativi e si viene retribuiti al 50% in quanto i lavoratori vengono messi in malattia). 


Cosa pensa succederà una volta usciti dalla crisi causata dal coronavirus?

Le aspettative di un rilancio economico e di una ripresa lavorativa normale sono alte. Personalmente credo che i nostri lavoratori avranno la possibilità di riprendere il lavoro. Si è un po’ più ottimisti per chi lavora nel Principato di Monaco ma tutto sommato anche la costa azzurra, magari un po’ più lentamente, dovrebbe riprendersi velocemente.

La crisi da Covid-19 e la mobilità transfrontaliera
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